Con l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro alle porte (scatta dal 15 ottobre), arrivano i Dpcm che integrano il decreto che ha introdotto l’obbligatorietà e definiscono le regole con le quali milioni di italiani – dipendenti pubblici, privati e autonomi – conviveranno da venerdì.
Controlli con la App, quotidiani e a rotazione in modo da coinvolgere tutto il personale, niente contribuiti e ferie oltre allo stipendio per chi non ha il certificato verde e risulta assente, divieto per le aziende di conservare il Qr code dei dipendenti, che arriverà anche per chi è esentato per motivi di salute dal vaccino.
E ancora, verifiche anticipate non oltre le 48 ore in caso si debbano organizzare turni di lavoro e possibilità per chi si è immunizzato all’estero con i vaccini autorizzati di avere la certificazione.
Con l’entrata in vigore dell’obbligo del green pass in tutti i luoghi di lavoro alle porte (scatta dal 15 ottobre), arrivano i Dpcm che integrano il decreto che ha introdotto l’obbligatorietà e definiscono le regole con le quali milioni di italiani – dipendenti pubblici, privati e autonomi – conviveranno da venerdì.
Due sono i Dpcm adottati da palazzo Chigi e firmati dal presidente del Consiglio Mario Draghi: il primo, su proposta dei ministri della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta e della Salute Roberto Speranza, riguarda le linee guida relative all’obbligo della certificazione nella pubblica amministrazione; il secondo, su proposta del ministro dell’Economia Daniele Franco, di quello dell’innovazione tecnologica Vittorio Colao e dello stesso Speranza, introduce una serie di strumenti informatici che consentiranno una verifica automatizzata del possesso delle certificazioni. Queste le faq preparate da palazzo Chigi per fugare i principali dubbi. (da ilsole24ore)